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– di Gianluca Montinaro

Alzi la mano il wine lover che non desidererebbe avere un proprio wine explorer: un esperto, un appassionato che, con entusiasmo, consigli le migliori bottiglie: fra quelle più note e meno note, fra quelle provenienti dalle regioni vinicole più famose e quelle che invece giungono da territori emergenti, fra quelle che narrano il terroir e quelle che invece mettono in luce le capacità del vignaiolo e del cantiniere. Un wine explorer che sia davvero explorer: che non si limiti a fare il banconista in una enoteca, ma che viaggi. Che cerchi. E che – soprattutto – racconti.

Ma… esiste un personaggio di tal genere? Certo che esiste! «Sono un cantastorie», dice di sé Edoardo Ligabue (classe 1984), in arte Gunter. «Mi piacciono le belle storie, mi piace ascoltarle, e poi raccontarle a mia volta. Se qualcosa mi emoziona non ce la faccio a tenerla per me, devo condividerla. E la mia passione per il – cioè per trattenermi a tavola in compagnia delle persone e dei loro racconti – nasce per assecondare questa necessità». Ecco quindi che Edoardo crea, nel 2020, La Versione di Gunter (e chi ha fatto studi classici coglierà al volo la finezza di quel ‘versione’…): un modo, un mezzo, per trasmettere ad altri le ‘storie’ di vino che più lo hanno emozionato.

Eccolo lì – direte voi – l’ennesimo shop online: apro il sito, clicco, pago, ricevo. Che noia! No, con Gunter non funziona così, e non è proprio così. Certo, la possibilità di scegliere e acquistare le bottiglie che si preferiscono, da uno stock di etichette scelte da Gunter, c’è. Ma la differenza della ‘versione’ sta nell’essere un explorer: ovvero nella possibilità di sottoscrivere un abbonamento mensile (da tre a dodici mesi, al prezzo di 55 euro al mese) che consente di ricevere, all’inizio di ogni mese, la bottiglia individuata da Gunter come la migliore, la più emozionante. Dentro un bel cilindro di metallo, ben confezionata, ecco quindi che giungeranno bianchi, rossi, rosé e bollicine… Tutti accompagnati da un QR code che rimanda a una specifica pagina del sito laversionedigunter.com nella quale Gunter racconta in modo piano ed emozionale, anche facendo ampio uso di foto e filmati, la sua visita nella cantina, le parole scambiate col produttore, la passeggiata nelle vigne…

Si potranno così assaggiare vini provenienti anche da zone che, seppur assai vocate, non sono molto note al pubblico italiano. Vini sorprendenti, come – per esempio – un Vinho Regional Alentejano, Reserva Branco 2020, prodotto dalla cantina Herdade Aldeida de Cima (Santana Do Mendro, Portogallo), tirato in soli 9.328 esemplari, da un uvaggio composto da Antão Vaz 45% (che precedentemente matura sei mesi in tini di legno da 3.000 litri) e da Arinto 45% e Alvarinho 10% (che invece maturano sei mesi in tini di cemento da 2.600 litri). Si tratta di un vino biologico che, nelle intenzioni del produttore, «racchiude il gusto della regione dell’Alentejo in bottiglia». Di bel colore vivido e dorato, con riflessi ancora brillanti, questo Reserva Branco 2020 colpisce per gli aromi complessi che rimandano da un lato a una spiccata florealità (evidente è il tiglio, accompagnato da una sottilissima scia aromatica di fior d’arancio e di sambuco) e dall’altro a una bella frutta a polpa, con la pesca in evidenza. Eppoi sentori balsamici di macchia mediterranea e una spiccata verticalità a cesellare il bouquet. La bocca è piena ma non pesante: e anzi l’agilità ben si percepisce nella tensione acida e minerale di un sorso che appare lungo, ritmato e ben equilibrato. Anche le sensazioni caloriche e pseudocaloriche rimangono perfettamente nei ranghi, senza sopravanzare quella freschezza e quella sapidità che invitano subito al sorso successivo.

  • La Versione di Gunter
  • www.laversionedigunter.com
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