– di Redazione
L’Associazione Ristoratori di Confcommercio Marche Nord, in collaborazione con Comune di Pesaro, Comitato Pesaro capitale della Cultura Italiana 2024, Fipe e Confcommercio Marche Nord lancia il progetto Ristoculture: un movimento di ristoratori che si pone l’obiettivo di preservare la cultura del cibo del territorio della provincia di Pesaro-Urbino.
«In questo 2024 durante il quale Pesaro è capitale della cultura Italiana e nei successivi – spiega il presidente dell’Associazione Ristoratori di Confcommercio Marche Nord Mario Di Remigio – è importante lanciare questo progetto, dedicato a tutta la provincia, per difendere la ‘cultura del cibo’: ovvero la tradizione contadino-rurale, le usanze e i mondi collegati alla pesca delle marinerie di Pesaro e Fano, facendo diventare i ristoratori custodi della cultura enogastronomica».
«La cultura del cibo non riguarda semplicemente ciò che mangiamo – chiosa la dirigente di Confcommercio Marche Nord, Agnese Trufelli – Il cibo è cultura quando si produce, quando si prepara, quando si consuma. Il cibo rappresenta l’identità culturale di un popolo e nella sua cucina si ritrovano le caratteristiche del territorio. Oggi la ristorazione è un riferimento fondamentale per la cultura enogastronomica, perché è rimasta uno dei pochi luoghi di incontro, di convivio fra uomini, dove si può consumare il territorio con le sue diversità. Tutto questo si realizza a tavola tramite l’ospitalità che ogni ristorante offre. Siamo sull’orlo di una rivoluzione culinaria, che richiede uno sforzo collettivo per trasformare le nostre abitudini alimentari per un futuro più sano e sostenibile, senza dimenticarsi la nostra storia. I ristoratori, della provincia di Pesaro e Urbino così hanno dato vita a un’unione di intenti, creando il movimento Ristoculture, frutto di esperienze e conoscenze dei territori, definendosi così custodi della cultura enogastronomica della provincia, e ambasciatori della cultura dell’ospitalità fatta del bello, del buono e del saper fare dei nostri avi».
I ristoratori aderenti a Ristoculture si impegnano per questo alla promozione e la divulgazione all’interno delle proprie attività delle: ricette tradizionali (tradizionale quando le conoscenze per la produzione, la sua trasformazione sono state tramandate, nel tempo, all’interno di territori più o meno estesi, e di generazione in generazione sono pervenute fino ai posteri); ricette De.Co. (alcuni comuni hanno provveduto a codificare, ricette di piatti tipici del loro territorio, attribuendogli l’attestazione di Denominazione Comunale); e attraverso l’uso dei prodotti tipici della provincia di Pesaro e Urbino, come i tartufi, i formaggi (Casciotta di Urbino; Pecorino di Fossa), le carni di razza Marchigiana, il Prosciutto di Carpegna, l’Olio di oliva di Cartoceto, il pesce delle marine pesaresi e fanesi, le Amarene di Cantiano, il Pane di Chiaserna, la Pera Angelica di Serrungarina, la Pesca di Montelabbate, e i vini e le bevande tipiche del territorio provinciale.
A Ristoculture hanno aderito: Le Fontane (Cagli); Silvana (Carpegna); Alla Lanterna, Il Galeone, Osteria dalla Peppa, Villamarina (Fano); Piccolo Mondo (Mombaroccio); La Palomba (Mondavio) Gibas, Polo, Taverna del Pescatore (Pesaro); Nenè, Portanova (Urbino).
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