
– di Gianluca Montinaro
In una frazione in aperta campagna, appena sotto l’argine del Grande fiume, si incontra questa insegna valida e consolidata, ospitata in una villetta preceduta da un piccolo verde giardino. La cucina, che è di scuola e non è scevra di tocchi di classe, offre una valida scelta di piatti emiliani (con una chiara predilezione per funghi, trifola e salse a base di formaggio) sapientemente rivisitati e ingentiliti, senza però alcun stravolgimento né nella costruzione della pietanza né nella piacevolezza del gusto. Oltre a questi altre proposte – quasi totalmente carnivore – strizzano l’occhio a ricette di tradizione latamente regionale, eseguite con attenzione e utilizzando una materia prima di eccellente qualità.

Di grande piacevolezza, per fattura e scansione dei sapori, si rivela il flan di zucca con fonduta di formaggio e tartufo nero, mentre sontuosi e appaganti sono i passatelli asciutti con fonduta di Grana, funghi spugnoli e tartufo nero. Fra i secondi, oltre al sostanzioso guanciale di vitello al forno su purea di patate e patatine fritte croccanti, si può, in alternativa, optare per una lombata di cervo con confettura di mirtilli rossi (che idealmente, dalla piatta pianura, trasporta sulle vette montane) piuttosto che per un petto di fagiano lardellato con zabaione al Castelmagno e tartufo nero. Maestoso, invece, per chi desidera una proposta di stampo francesizzante è il budino di fegato grasso cotto a bassa temperatura con funghi porcini.

In chiusura non si sbaglia con il gelato alla crema mantecato all’Aceto Balsamico extravecchio (che però più buono ancora sarebbe se quest’ultimo venisse aggiunto al tavolo, all’ultimo momento, invece che composto in cucina: nel tragitto – infatti – oltre a rapprendersi l’Aceto perde il suo profumo, inibito dal freddo).

Ottima è la selezione di vini che dalle etichette regionali spazia in molte altre reputate zone vinicole. Servizio attento, diretto dall’affabile proprietario, Francesco Gardinali. Ambienti curati ma non formali, dominati da luce soffusa e avvolgente. Bello il dehors per la stagione clemente. Menu a partire da 60 euro. Poco di più scegliendo alla carta. Un’ulteriore piacevole sorpresa può infine aver luogo sulla strada del ritorno: in mezzo ai campi, di notte, prima di raggiungere la strada principale, si può avere la ventura di avvistare uno dei maestosi lupi che, da qualche tempo a questa parte, hanno preso ad abitare queste terre. Una visione magnifica, che ci fa ricordare (ci dovrebbe far ricordare…) che non siamo gli unici abitanti di questo povero pianeta…
- L’Antico Giardino
- Via Carlo Martelli, 28
- Fraz. Ravalle – Ferrara
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